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2022 Restauro e Conservazione – A.Lemme – M.Rotilio – Edifici in muratura

Le tecniche costruttive tradizionali, modern di prima e seconda generazione negli interventi di restauro e miglioramento sismico

 

2021 Restauro e Conservazione – A.Lemme – M.Rotilio – Cantieri e saperi di edifice in muratura – Le tecniche costruttive tradizionali, modern di prima e seconda generazione negli interventi di restauro e miglioramento sismico

I recenti eventi sismici che hanno colpito il territorio italiano hanno posto in primo piano il problema della vulnerabilità degli edifici esistenti in muratura e la scarsa efficacia di alcuni interventi di consolidamento che prevedono l’inserimento di elementi estranei ai manufatti e alle modalità costruttive originarie che, in alcuni casi, possono introdurre vulnerabilità aggiuntive.

2021 Restauro e Conservazione –A.Lemme, M.Rotilio –  Edifici in muratura nei territori colpitis dal sisma – Le strategie di intervento tradizionali

Gli interventi tradizionali sono rappresentativi della cultura sismica locale stratificata nei secoli come le catene in legno e in ferro, i solai in legno, le volte in pietra e mattoni e sono realizzati con materiali naturali quali legno, ferro, pietra, laterizio, malta di calce, terra, paglia, inerti naturali come sabbia, pozzolana inoltre possono essere distinti a livello di tessuto edilizio e di singolo edificio.

2021 Restauro e Conservazione – A.Lemme , M.Rotilio – Strategie di intervento modern di prima generazione negli edifice in muratura colpiti dal sisma

Per il consolidamento e il restauro degli edifici in muratura gli interventi possono essere distinti in tradizionali, messi a punto nel corso dei secoli e rappresentativi della cultura sismica locale stratificata nei secoli; moderni di prima generazione, concepiti per essere utilizzati nelle strutture in cemento armato; moderni di seconda generazione ispirati alla cultura sismica locale realizzati con materiali compatibili e concepiti per essere impiegati per il consolidamento degli edifici in muratura. Nel presente contributo saranno illustrati alcuni interventi moderni di prima generazione, impiegati in modo estensivo ed indiscriminato fino al 1997, ovvero fino al momento in cui il terremoto umbro nella Val Nerina non ne ha dimostrato l’assoluta inefficacia.

2021 Restauro e Conservazione – A.Lemme , M.Rotilio – Strategie di intervento moderne di seconda generazione negli edific  in muratura colpiti dal sisma

Gli interventi moderni di seconda generazione per gli edifici in muratura sono stati messi a punto a partire dagli anni successivi al sisma del 1997-98 in Italia centrale e prevedono l’impiego di materiali e tecnologie che si sono evolute nel corso degli ultimi anni in particolare dopo il sisma del 2009 in Abruzzo compatibili con gli edifici esistenti in particolare le matrici organiche (generalmente resine epossidiche) sono state sostituite dai compositi FRCM a matrici inorganiche compatibili con il substrato, reversibili e traspirabili. Tuttavia anche con gli interventi di seconda generazione sono stati introdotti presidi come le cerchiature e i solai molto rigidi ancora una volta non concepiti per le tipologie costruttive tradizionali che hanno introdotto vulnerabilità aggiuntive

2021 Ingenio – A.Lemme, C.Miozzi – L’unità immobiliare, l’unità strutturale, l’aggregato e l‘unità minima d’intervento nel Sismabonus

Con la pubblicazione del decreto 28 febbraio 2017, n. 58 é stato avviato un piano per favorire la prevenzione su base nazionale del rischio sismico degli edifici secondo le indicazioni tecniche presenti nelle “Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni”. Nelle Linee guida si definiscono le classi di rischio e le procedure per la loro determinazione secondo il metodo convenzionale, che prevede una valutazione della vulnerabilità in base alla modellazione numerica, ed il metodo semplificato che fa riferimento alla Scala Macrosismica Europea (EMS) ed alle “peculiarità” che caratterizzano, in senso positivo o negativo, il comportamento delle strutture in muratura

Alla luce delle esperienze fatte, si propone un percorso di valutazione della vulnerabilità sismica  che, a partire dall’attività di rilievo del costruito, porta a definire gli interventi locali o di miglioramento sismico / adeguamento e i relativi costi di realizzazione con il supporto di una scheda di accompagnamento alla progettazione.

2021 – Ingenio – A.Lemme, C.Miozzi – Costruzioni in cemento armato  e Sismabonus : criteri per la scelta degli interventi

In considerazione dell’ampia platea delle costruzioni potenzialmente interessate viene illustrato un percorso a supporto dell’attività di progettazione degli interventi di miglioramento sismico finalizzato ad individuare la strategia di intervento sulle costruzioni in calcestruzzo armato elaborato sulla scorta delle esperienze dei terremoti passati.

2019 – Ingegnio – A.Lemme , C.Miozzi – Proposta di una scheda di supporto all’applicazione delle Linee guida 2017 – Sismabonus

Con il Decreto n.58/2017 del  MIT per favorire la prevenzione del rischio sismico degli edifici ad uso abitativo e produttivo ha previsto una misura che attraverso la detrazione fiscale  delle spese sostenute per il rafforzamento locale e del miglioramento sismico. Sulla base di precedenti esperienze (Sisma Abruzzo 2009 e Sisma Molise 2002) si propone uno strumento per la raccolta dati necessari al monitoraggio dello stato di attuazione del Sismabonus con una scheda di accompagnamento al progetto per la raccolta delle informazioni essenziali sui fabbricati elaborata anche come supporto ai progettisti per la loro attività di valutazione della vulnerabilità sismica e per la scelta degli interventi per il miglioramento della risposta sismica.

2019 – ISI – L’Aquila – A.Lemme – Il Sismabonis nell’ambito del percorso Emergenza, Emergenza e prevenzione – Strategia di intervento;

2019 – Anidis  – A.Lemme, A.Castellucci – Restauro di due architetture di elevato valore storico artistico ubicate nel centro storico di L’Aquila danneggiate dal sisma del 2009

L’Oratorio di S. Antonio da Padova è ubicato in via S.Marciano nei pressi di piazza Duomo, risale al secolo XVI. In esso sono presenti opere lignee come la cassa d’organo, la cantoria e il soffitto, con al centro un quadro su tela di Sant’Antonio e Madonna, nell’abside un paliotto in ceramica oltre a decorazioni in stucco e lapideo come il cornicione, gli altari, le statue e i portali. Il Casino delle Delizie Branconio, vicino piazza San Silvestro, risale al XVII secolo e gli affreschi al primo piano, opera di G.Monaldi discepolo di Raffaello, danneggiati dal sisma del 2009 raffigurano scene bibliche. L’intervento realizzato dopo il terremoto del 2009 ha tenuto conto che il restauro degli apparati storico artistici, decorativi e architettonici e il miglioramento sismico delle strutture  interagiscono tra di loro e si realizzano in modo integrato.

2019 – Anidis – A.Lemme, M.Ferrini, C.Miozzi – Prevenzione sismica e ricostruzione. Un percorso da completare

Il 28 febbraio 2017 il Ministero di Infrastrutture e Trasporti ha varato il noto decreto n. 58 con la finalità di favorire la prevenzione su base nazionale del rischio sismico degli edifici introducendo una misura che prevede una detrazione fiscale da parte dei proprietari degli immobili delle spese sostenute per il rafforzamento locale, ove attuabili, oppure per gli interventi di miglioramento sismico. Sulla scorta dell’esperienza della ricostruzione post sisma 2009 di L’Aquila e, ancor prima, della ricostruzione in Molise avviata nel 2002, si propone un’integrazione alle “Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzione” con la finalità di creare un sistema e  gli strumenti attuativi utilizzabili tanto nella prevenzione quanto nella gestione post sisma.

2019 – Anidis – G.Cifani, A.Lemme, C.Miozzi- Verso una legge organica sulla prevenzione, emergenza e ricostruzione

Non esistono calamità naturali ma eventi naturali che si trasformano in calamità quando forze naturali incontrano condizioni vulnerabili. Le fasi prevenzione, emergenza e ricostruzione non sono distinte ma strettamente collegate: quello che viene fatto in ogni fase è condizionato dalla precedente e condiziona quella successiva. Con la perdita della memoria storica non si riesce a fare tesoro delle esperienze passate, per adottare metodi, strumenti e procedure predefiniti, tanto che ad ogni terremoto si ricomincia da capo e a questo proposito i casi di L’Aquila 2009 ed Emilia Romagna 2012 sono emblematici. Una politica di prevenzione, anche attraverso incentivi fiscali movimenterebbe notevoli risorse private e rilancerebbe il settore edilizio a vantaggio delle piccole e medie imprese. Si promuove un percorso che possa condurre ad una legge quadro nazionale sulla prevenzione, emergenza e ricostruzione.

2018 – A.Lemme, M.Rotilio, C.Miozzi, A.Mignemi – Reuso 2018 –Apparati storico artistici e miglioramento sismico nel restauro post-sisma – nuovo approccio metodologico

Il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico delle strutture sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto degli interventi deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Per il restauro dei beni storici artistici le linee guida del MIBAC prevedono lo Stato limite Artistico che va approfondito tenendo conto del forte collegamento con la struttura. La sicurezza sismica è una conseguenza di questi aspetti e l’analisi del rischio sismico dovrebbe prevedere una lettura critica di tutti gli indicatori di vulnerabilità della struttura e dei beni artistici ad essa collegati. Gli autori hanno sviluppato un approccio metodologico sperimentato nell’intervento di restauro e miglioramento sismico di alcuni edifici danneggiati dal sisma del 2009 come l’aggregato storico della Chiesa di San Francesco di Paola per il quale sono stati individuati interventi che, pur essendo coerenti e compatibili con l’esistente sia a livello materico che della tecnica delle lavorazioni, riescono a garantire la conservazione del bene e la sicurezza nel tempo in tutte le sue componenti nell’eventualità di futuri eventi sismici.

2018 – A.Lemme, C.Miozzi – Ingegnio – Il Sismabonus e la ricostruzione di L’Aquila: i costi di intervento per il miglioramento sismico

Il percorso metodologico previsto per la ricostruzione degli edifici privati del centro storico di L’Aquila e delle sue frazioni è stato elaborato sulla base della forte specificità del patrimonio edilizio del capoluogo abruzzese che ha origine nel XIII secolo e che è per buona parte costituito da edifici soggetti a vincolo diretto (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42). L’intero centro storico del capoluogo, il cui “particolare valore” è rimarcato dal decreto legge n. 83/2012, è soggetto alle indicazioni presenti su un documento di Intesa stipulata tra il Comune di L’Aquila e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo ai fini dell’attestazione del suo particolare interesse paesaggistico. L’Intesa, parte integrante del Piano di Ricostruzione post sisma curato dal Comune, ha l’obiettivo di preservare le peculiarità storico artistiche del costruito, la salvaguardia e la conservazione della cultura costruttiva mediante l’applicazione dei criteri di scelta degli interventi contenuti nel paragrafo 6 delle “Linee Guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale” e in indicazioni aggiuntive che hanno la finalità di evitare soluzioni che si sono rivelati poco efficaci quando sottoposti al “collaudo” di eventi sismici

2017 – A.Lemme, C.Miozzi  – Anidis 2017 – Pistoia – Scuole ed edifici pubblici e strategici: dalla prevenzione alla scelta degli interventi.

A seguito di eventi sismici che interessano la nostra penisola si ripropone sistematicamente la problematica della sicurezza e dell’utilizzabilità degli edifici pubblici, siano essi scuole, sedi di Enti statali o edifici di importanza strategica.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2017 – A.Lemme, A.Mignemi, C.Miozzi e altri  – Anidis 2017 – Restauro storico artistico e miglioramento sismico: la messa in sicurezza e realizzazione di un nuovo sistema di supporto del pulpito della Passione in bronzo di Donatello della Basilica di San Lorenzo a Firenze

Il pulpito della Passione è uno dei due pulpiti bronzei di San Lorenzo a Firenze, ultima opera dello scultore fiorentino Donatello, all’epoca settantenne. I pulpiti risalgono a dopo il 1460e il maestro ne curò la progettazione e il disegno anche se è probabile che le altre fasi vennero curate da aiutanti. Misura 280cm di lunghezza e 137 di altezza (escluse le colonne), è collocato a sinistra della navata centrale. Le scene bronzee rappresentano gli episodi della Passione di Cristo mentre la scena con la Flagellazione e lo sportello di chiusura con San Giovanni Evangelista intagliati in legno risalgono ai primianni del XVII secolo. Il lavoro di restauro è stato curato ed eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. A seguito del restauro, le parti bronzee sono state messe in sicurezza e la nuova struttura di supporto è stata concepita adattandosi in ogni aspetto all’opera sfruttando gli agganci originali, nel pieno rispetto delle reversibilità, manutenibilità, riconoscibilità e durabilità.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2017 – A.Lemme, G.Cifani, C.Cicolani – Anidis 2017 – Pistoia – Restauro e miglioramento sismico di aggregati edilizi nel centro storico di L’Aquila

Nel lavoro si illustra l’intervento realizzato su due aggregati edilizi di pregio architettonico ubicati nel centro storico dell’Aquila danneggiati dal sisma del 2009 per i quali è stato previsto un intervento di riparazione del danno, restauro e miglioramento sismico con analisi parametrica dei costi in relazione agli interventi e individuazione della classe di rischio prevista dal DM 06.03.2017. La strategia di intervento prevede 3 fasi principali : riparazione del danno e bonifica dei paramenti murari, regolarizzazione del sistema resistente, consolidamento e/o rinforzo delle strutture verticali e orizzontali. Il rinforzo delle strutture verticali è stato verificato con prove di compressione diagonale su muretti costruiti con materiali provenienti dagli stessi edifici oggetto di intervento. Nel rispetto dell’intesa tra comune dell’Aquila e MiBACT è previsto il restauro degli elementi di pregio. L’Applicazione del modello parametrico, previsto dalla normativa per la ricostruzione, ha consentito di giustificare e valutare in modo incrementale il miglioramento sismico e la conseguente riduzione di vulnerabilità insieme ai costi in un equilibrato rapporto costi-benefici. L’analisi consente di stimare i costi effettivi di ricostruzione e di valutare progressivamente il costo e il miglioramento sismico in funzione dei singoli interventi. E’ stato anche valutato il miglioramento sismico effettuando un confronto con le classi di rischio previste dalle linee guida per la valutazione del rischio sismico degli edifici esistenti pubblicate nel 2017 (D.M. n.65 del 07-03-2017).

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2017 – The path of the reconstruction of the city L’Aquila after the earthquake of 2009 – Authentic Reconstruction: Authenticity, Architecture and the Built Heritage –A.Lemme, John Bold, Peter Larkam, Robert Pickard e altri – Bloomsbury Publishing London

The whole process of reconstruction of the historic center was regulated by the “Reconstruction Plan – PDR” which, along the lines of the PRG (Overall Development Plan), defined the strategic lines of action and combined the various financial-economic actions and town planning and building activities for the reconstruction of the city’s old town.

Return of people to homes affected by the earthquake was the main strategic line of reconstruction by encouraging, where possible, the recovery and restoration of damaged buildings. The municipality activated direct participation by citizens in aggregation and action proposals by developing a “Design Protocol” to guide technicians in the formulation of proposals and projects, which made it possible to define the framework of knowledge, the manner, timing and estimate the costs of action.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2017 – Recupero e conservazione – Restauro atorico artistico e miglioramento sismico – A.Lemme e altri

Il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico delle strutture sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Per gli apparati decorativi è possibile definire una vulnerabilità sismica valutabile in funzione delle caratteristiche intrinseche dei beni e delle strutture con le quali interagiscono. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a) si individua un percorso che possa guidare nella individuazione della strategia dell’intervento e per la determinazione dello stato limite di danno ai beni storico artistici.

Return of people to homes affected by the earthquake was the main strategic line of reconstruction by encouraging, where possible, the recovery and restoration of damaged buildings. The municipality activated direct participation by citizens in aggregation and action proposals by developing a “Design Protocol” to guide technicians in the formulation of proposals and projects, which made it possible to define the framework of knowledge, the manner, timing and estimate the costs of action.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2017 – Recupero e Conservazione – Palazzo Ardinghelli – Recupero di architetture crollate – A.Lemme e altri

In questo lavoro si illustra l’intervento realizzato, a seguito del sisma del 2009, per il restauro e il consolidamento degli apparati storico artistici di Palazzo Ardinghelli, sede del museo di arte moderna MAXII,  ubicato nel centro storico dell’Aquila costruito probabilmente su progetto dell’architetto romano Francesco Fontana ed edificato tra il 1732 ed il 1743 per la famiglia di origine fiorentina degli Ardinghelli. L’approccio metodologico ha previsto la classificazione degli elementi artistici in base alla diversa tipologia di materiale costitutivo per i quali sono stati messi a punto criteri specifici di intervento ed è stata effettuata una verifica allo Stato Limite Artistico come previsto dalla direttiva del 2011 per la riduzione del rischio sismico del patrimonio tutelato.

In particolare, la prima parte di questo contributo, pubblicato in queste pagine, descrive l’intervento per la ricostruzione della loggia crollata. Nella seconda parte, invece, sarà illustrata la ricostruzione del cornicione presente sulla facciata su piazza S. Maria Paganica.

Return of people to homes affected by the earthquake was the main strategic line of reconstruction by encouraging, where possible, the recovery and restoration of damaged buildings. The municipality activated direct participation by citizens in aggregation and action proposals by developing a “Design Protocol” to guide technicians in the formulation of proposals and projects, which made it possible to define the framework of knowledge, the manner, timing and estimate the costs of action.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2015 – A.Lemme e altri – Anidis 2015 – L’Aquila – Analisi dello stato post-sisma delle chiese della Baronia di Carapelle, rilievo del danneggiamento e considerazioni sulle metodologie di rilievo speditivo.

2015 – A.Lemme e altri – Anidis 2015 – L’Aquila – Sisma Abruzzo 2009 – Archeologia e terremoto

La scheda per il rilievo del danno e della vulnerabilità messa a punto a seguito del sisma del 2009 in Abruzzo ha consentito di valutare il danno sismico, la vulnerabilità e la qualità muraria dei Beni Archeologici. La complessità e la diversificazione delle tipologie costruttive, dei materiali, dei leganti, della presenza di Beni storico-artistici, nonché degli eventuali interventi di restauro, sono elementi che influiscono in maniera determinante sulla risposta sismica e sulla vulnerabilità del Patrimonio Archeologico. Nel presente lavoro si esaminano le peculiarità legate al singolo bene e ad un bene complesso. Sono stati elaborati i dati del rilievo del danno e della vulnerabilità ed è stata individuata la strategia di intervento in funzione delle singole tipologie costruttive. L’analisi delle carenze costruttive e di eventuali presidi sismici ha consentito, seppure a livello sperimentale, di individuare i fattori che hanno influito maggiormente sul danneggiamento. Oltre al rilievo del danno e della vulnerabilità è stata valutata la qualità muraria l’influenza della variabilità delle tecniche costruttive, delle tessiture murarie, la carenza di manutenzione e, non da ultimo, gli interventi recenti di restauro effettuati con materiali e tecniche di natura diversa dall’originale che hanno favorito frequentemente l’accentuazione e l’amplificazione del danno.

Return of people to homes affected by the earthquake was the main strategic line of reconstruction by encouraging, where possible, the recovery and restoration of damaged buildings. The municipality activated direct participation by citizens in aggregation and action proposals by developing a “Design Protocol” to guide technicians in the formulation of proposals and projects, which made it possible to define the framework of knowledge, the manner, timing and estimate the costs of action.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2015 – A.Lemme e altri – Anidis 2015 – L’Aquila – Sisma Abruzzo 2009 – Beni storico architettonici, storico artistici e miglioramento sismico

Il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico delle strutture sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto degli interventi deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto per gli apparati decorativi, che costituiscono una parte significativa del nostro patrimonio, è possibile definire una vulnerabilità sismica che può essere valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del manufatto e delle strutture con le quali interagisce. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, si intende individuare un percorso e alcuni indicatori di vulnerabilità che, nella fase emergenziale dell’immediato post sisma, possano guidare nella definizione delle priorità e nelle modalità operative di messa in sicurezza e nella fase di riparazione forniscano indicazioni per la definizione della strategia dell’intervento definitivo e per la determinazione dello stato limite di danno ai beni storico artistici.

Return of people to homes affected by the earthquake was the main strategic line of reconstruction by encouraging, where possible, the recovery and restoration of damaged buildings. The municipality activated direct participation by citizens in aggregation and action proposals by developing a “Design Protocol” to guide technicians in the formulation of proposals and projects, which made it possible to define the framework of knowledge, the manner, timing and estimate the costs of action.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2015 – A.Lemme e altri – Anidis 2015 – L’Aquila – Sisma Abruzzo 2009 – Beni architettonici e miglioramento sismico : Approccio innovativo per la ricostruzione critica di architetture crollate – il caso della loggia di Palazzo Ardinghelli

In questo lavoro si illustra l’intervento realizzato, a seguito del sisma del 2009, per il restauro e il consolidamento degli apparati storico artistici di Palazzo Ardinghelli ubicato nel centro storico dell’Aquila costruito probabilmente su progetto dell’architetto romano Francesco Fontana  ed edificato tra il 1732 ed il 1743 per la famiglia di origine fiorentina degli Ardinghelli. In questo edificio è stata messa in pratica la progettazione e l’esecuzione dei lavori di restauro architettonico, storico artistico con miglioramento sismico, sono stati recuperati i frammenti classificandoli per tipologia, restaurati ed integrati con tecniche innovative e ricollocati in opera con la prospettiva di migliorare la risposta sismica dell’edificio in una perfetta interazione tra apparati decorativi e strutturali.

L’approccio metodologico ha previsto la classificazione degli elementi artistici in base alla diversa tipologia di materiale costitutivo per i quali sono stati messi a punto criteri specifici di intervento ed è stata effettuata una verifica allo Stato Limite Artistico come previsto dalla direttiva del 2011 per la riduzione del rischio sismico del patrimonio tutelato.

Return of people to homes affected by the earthquake was the main strategic line of reconstruction by encouraging, where possible, the recovery and restoration of damaged buildings. The municipality activated direct participation by citizens in aggregation and action proposals by developing a “Design Protocol” to guide technicians in the formulation of proposals and projects, which made it possible to define the framework of knowledge, the manner, timing and estimate the costs of action.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2015 – A.Lemme e altri – Anidis 2015 – L’Aquila – Il recupero post-sisma delle palazzine Ater di Gignano (L’Aquila) : un intervento integrato per il miglioramento delle prestazioni antisismiche e termiche

Con la pubblicazione del decreto legislativo 192/2005 è stata recepita in Italia la direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia, contenente, tra le altre cose, i criteri generali per la classificazione energetica e una revisione generale dei requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifici. Negli anni successivi i criteri di classificazione energetica degli edifici sono diventati via via più stringenti, evidenziando come gli edifici esistenti in Italia, realizzati in larga parte prima degli anni ’80 presentino elevate carenze sul fronte della prestazione energetica, oltre che un’elevata vulnerabilità sismica. La possibilità di intervenire contemporaneamente per ridurre entrambi i deficit, termico e sismico, può determinare notevoli riduzioni dei costi d’intervento e rendere sostenibili interventi di riqualificazione degli edifici esistenti rispetto alla sostituzione edilizia. In particolare interventi specifici sulle tamponature esterne dell’edificio possono conseguire entrambi i risultati.

Nella presente memoria è descritta l’esperienza del recupero post-sisma di alcune palazzine Ater situate nel quartiere di Gignano, a L’Aquila. Tali palazzine sono state oggetto di un intervento integrato di recupero degli elementi danneggiati dal sisma del 2009 e miglioramento delle prestazioni sismiche ed energetiche, tramite sostituzione di parte delle tamponature esistenti con nuove tamponature in blocchi cassero ad elevate prestazioni termiche e strutturali. Il progetto realizzato, data l’invasività limitata, i bassi costi d’esecuzione, e la velocità nell’esecuzione dei lavori, può costituire un utile riferimento per interventi integrati di incremento delle prestazioni sismiche ed energetiche di edifici esistenti, anche non danneggiati dal sisma, da eseguire in tempi rapidi e con costi contenuti.

L’approccio metodologico ha previsto la classificazione degli elementi artistici in base alla diversa tipologia di materiale costitutivo per i quali sono stati messi a punto criteri specifici di intervento ed è stata effettuata una verifica allo Stato Limite Artistico come previsto dalla direttiva del 2011 per la riduzione del rischio sismico del patrimonio tutelato.

Return of people to homes affected by the earthquake was the main strategic line of reconstruction by encouraging, where possible, the recovery and restoration of damaged buildings. The municipality activated direct participation by citizens in aggregation and action proposals by developing a “Design Protocol” to guide technicians in the formulation of proposals and projects, which made it possible to define the framework of knowledge, the manner, timing and estimate the costs of action.

L’intervento è stato previsto tenendo conto come il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Pertanto in questo caso si può evidenziare bene come sui beni storico artistici è possibile definire una vulnerabilità sismica valutata in funzione delle caratteristiche intrinseche del Bene stesso. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a.), introdotto dalle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”, è stata valutata la vulnerabilità del pulpito prima e dopo l’intervento di consolidamento strutturale effettuato dopo il restauro.

Con il presente lavoro si propone una metodologia operativa che, partendo da una ricognizione del patrimonio edilizio ed attraverso l’applicazione di un metodo speditivo, ha come obiettivo la stima della vulnerabilità sismica per unità strutturale e del costo di miglioramento sismico/ricostruzione, valutato con un metodo parametrico in funzione del livello di utilizzo del bene e delle carenze costruttive rilevate.

Il prodotto finale del percorso operativo descritto è un elenco di edifici che riporta l’indicazione della vulnerabilità sismica e dei costi i intervento che potrà essere utilizzato come strumento di supporto agli Enti preposti per la programmazione economica pluriennale dei fondi  destinati al miglioramento del patrimonio edilizio dello Stato.

2014 – Guida Pratica alla Riabilitazione Strutturale – P.Rocchi, M.Miano, A.Lemme e altri – edizioni Preprogetti

2013 –  A.Lemme e altri – Anidis 2013 : Sisma Abruzzo 2009 – Il Modello Parametrico

In questo lavoro si presenta la metodologia e il modello parametrico per la esecuzione degli interventi di ricostruzione degli edifici del centro storico di L’Aquila e delle sue frazioni. Per la redazione dei progetti è previsto un percorso che guida il tecnico nel rilievo del danno e delle tipologie costruttive e attraverso la correlazione di questi elementi è possibile determinare il contributo concedibile unitario e complessivo per l’intero edificio. Il modello parametrico prevede anche di determinare le eventuali maggiorazioni per gli edifici di pregio, di interesse paesaggistico e vincolati. Gli interventi post-sisma dovranno prevedere il recupero dei caratteri di rilevanza culturale per l’area interessata e l’incremento del contributo dovrà essere destinato a specifiche lavorazioni compatibili con l’interesse culturale rilevato. Nel lavoro sono illustrate le condizioni di danno e vulnerabilità del patrimonio edilizio ed inoltre sono state individuate alcune strategie di intervento correlate alle tipologie costruttive locali in relazione anche ai costi di intervento. Il tutto è stato sviluppato nella prospettiva di individuare un modello parametrico applicabile, in tempi rapidi, dopo un evento sismico.

2011 – A.Lemme e altri – Anidis 2011 : Sisma Abruzzo 2009 : Messa in sicurezza dei Beni Monumentali – Anidis 2011

Gli strumenti schedografici utilizzati per la valutazione del danno sismico, della vulnerabilità e della qualità muraria dei Beni Archeologici sono il risultato di un lavoro di comparazione tra le schede in uso a livello nazionale, e le tipologie costruttive, i materiali, i leganti, la presenza di Beni storico-artistici, e gli eventuali interventi di restauro. Il rilievo ha consentito di trattare le peculiarità legate al singolo bene e al  bene complesso. Sono stati individuati i meccanismi di collasso, gli indicatori di vulnerabilità sulla base del effettuato dopo il sisma del 2009 e la  metodologia che ha consentito di apprezzare le tecniche costruttive, le tessiture murarie, la carenza di manutenzione e gli interventi di restauro effettuati con materiali e tecniche di natura diversa dall’originale che in alcuni casi hanno favorito l’accentuazione e l’amplificazione del danno.

2012 – A.Lemme, G.Cifani Prevenzione, Emergenza e Ricostruzione , Speciale ITC-CNR Ricerca e sperimentazione

2012 – A.Lemme, G.Cifani Il progetto scuola sicura, Speciale ITC-CNR Ricerca e sperimentazione

2011 – A.Lemme e altri – Anidis 2011 Sisma Abruzzo 2009 : La ricostruzione dei centri storici dell’Aquila e delle sue frazioni

Si illustra il percorso del Comune dell’Aquila per la programmazione e la pianificazione degli interventi di “ricostruzione” che prevedono la redazione di “piani di ricostruzione” anche con la partecipazione diretta dei cittadini attraverso la formulazione di proposte di intervento. Il Comune dell’Aquila ha attivato un protocollo di progettazione per ottenere informazioni sulle condizioni di danno , sulle caratteristiche costruttive degli interventi, sulle condizioni d’uso, sullo stato di consistenza degli immobili con una indicazione quantitativa e qualitativa anche di eventuali beni storico artistici. I dati, relativi informatizzati su un data base, hanno consentito di effettuare analisi sia strutturali che per la programmazione degli interventi con una stima dei costi di intervento.

2010 – A.Lemme e altri : Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco –  Giorni dell’Aquila

2010 – A.Lemme, S.Podestà E.Curti, S.Parodi. Il rilevo del danno e della vulnerabilità sismica delle chiese : il terremoto dell’Abruzzo – Ingegneria Sismica vol.IP  p.21-35 ISNN 0393-1420

2010 – A.Lemme, C.Miozzi e Altri “ Sisma Abruzzo 2009” – Palazzo del Governo – Analisi del comportamento strutturale  – Saie 2010

 

2010 – A. Lemme,  “La messa in sicurezza dei Beni Monumentali ”, VI Rassegna Urbanistica Nazionale, Matera 1/14 marzo 2010.

2010 – A.Lemme e altri –  “Sisma Abruzzo 2009 – teatro S. Filippo Neri a L’Aquila, messa in sicurezza dei BBCC

Lettura del danno e della vulnerabilità sismica, messa in sicurezza e prime considerazioni per il miglioramento sismico”, atti del Convegno Nazionale Sicurezza e Conservazione nel recupero dei Beni Culturali colpiti da sisma. Strategie e tecniche di ricostruzione ad un anno dal terremoto abruzzese. Venezia,  8-9 aprile 2010, pp.143-151

2010 – A.Lemme, C.F. Carocci, S. Lagomarsino “Una metodologia per la conservazione di centri storici gravemente danneggiati dal sisma: la rimozione delle macerie e la messa in sicurezza di Villa S. Angelo (AQ)” Convegno Nazionale Sicurezza e Conservazione nel recupero dei Beni Culturali colpiti da sisma. Strategie e tecniche di ricostruzione ad un anno dal terremoto abruzzese. Venezia,

2009 – A.Lemme e altri Poster n.3 Opere provvisionali sui Beni Culturali eseguite dal Gruppo ITC – CNR dell’Aquila. XIII Salone dei Beni e delle Attività Culturali – V Edizione Restaura. Stand del MIBAC. Venezia, 3-5 dicembre 2009.

2009 – A.Lemme e altri  Poster n.3 Università sul Campo, Casi di Studio in Abruzzo. XIII Salone dei Beni e delle Attività Culturali – V Edizione Restaura. Stand del MIBAC. Venezia, 3-5 dicembre 2009.

2009 – A. Lemme, “La chiesa di S. Filippo Neri a L’Aquila” e S.Felice Martire a Poggio Picenze Convegno L’università e la ricerca per l’Abruzzo:  Il come e il perché dei danni ai monumenti. L’Aquila, 17-19 dicembre 2009

2009 – A.Lemme e altri  “Sisma Abruzzo  6 aprile 2009 – Attività ITC per la salvaguardia dei Beni Culturali”, L’Edilizia “Speciale ITC 2009 Ricerca e Sperimentazione”, n. 161, 2009, pp. 37-47.

2009 – A.Lemme a altri .,“Teatro comunale S. Filippo Neri a L’Aquila, chiesa S.Felice Martire a Poggio Picenze, Chiesa S.Paolo A Peltuinum, Palazzo Quindi L’Aquila, – Monumenti Dannati. Reportage sui danni subiti dai monumenti aquilani”.  Vernissage, Anno X/N.108,  in Il giornale dell’Arte N. 291, Ottobre 2009, pp.18.

2009 – A.Lemme e altri , Rapporto di Studio, Analisi dei danni causati dal terremoto del 6 aprile al patrimonio culturale, “S. Eusanio Forconese (AQ)”, in collaborazione con L’Università IUAV di Venezia, pubblicato sul sito http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it, 2009.

2009 – A.Lemme e altri,  Mappe di rilievo del danno e dell’agibilità del patrimonio monumentale del centro storico di L’Aquila danneggiato dagli eventi sismici del 2009, pubblicato sul sito http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it, 2009.

2009 – A.Lemme e altri., Rapporto, “Sisma Abruzzo 2009 – Funzione beni culturali rilievo del danno ai beni culturali”, pubblicato sul sito  http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it, 2009.

A.Lemme e altri , Chiese in Umbria – Recupero e Conservazione anno IV n.21 aprile-maggio 1998

2008 – A.Lemme, S.Podestà e altri – Sisma Molise 2002  – Edifici in Muratura – DEI- Editore 2008;

2007 – A.Lemme a altri – Repertorio dei meccanismi di danno, delle tecniche di intervento e dei costi negli edifici in muratura danneggiati dal terremoto – Speciale ITC 2007

2007  A.Lemme e altri – “Repertorio dei meccanismi di danno, delle tecniche di intervento e dei relativi costi negli edifici in muratura” – Sisma Marche 1997 – Regione Marche, Università degli studi dell’Aquila, CNR-ITC;

2007 A.Lemme, S.Podestà e altri – “Strumenti per il rilievo del danno e della vulnerabilità sismica ai Beni Culturali” ;Programma EU Interreg IIIC – Progetto Noè , Patrimonio e prevenzione dai rischi naturali, sottoprogetti Cartodata e Cipac

2007 “Danni al patrimonio monumentale ed effetti di amplificazione sismica per cause topografiche” .S. Podestà,  F. Pergalani,  S. Peppoloni,  A. Lemme,  E. Curti, M. Compagnoni, G. Di Capua, ANIDIS 2007 – XII Convegno nazionale “L’Ingegneria sismica in Italia”. 10-14 Giugno 2007 – Pisa

2007 “Pericolosità sismica e variazione dei costi di miglioramento o di costruzione degli edifici”. G. Cifani, G. Di Capua, A. Lemme, S. Peppoloni, ANIDIS 2007 – XII Convegno nazionale “L’Ingegneria sismica in Italia”. 10-14 Giugno 2007 – Pisa

2007 Il Percorso della Ricostruzione”. ANIDIS 2007 V. Di Grezia, S. Baranello , G. Cifani ,G. Di Pasquale ,M. Dolce , C. Eva ,,C. Pasquale ,S. Lagomarsino,A. Lemme ,A. Martinelli,A. Pizza, “Sisma Molise 2002 : – XII Convegno nazionale “L’Ingegneria sismica in Italia”. 10-14 Giugno 2007 – Pisa

Lo studio è stato condotto utilizzando il modello di vulnerabilità legato alla scheda di II livello del GNDT su un campione di edifici esistenti in muratura della provincia di Campobasso prevedendo una procedura per il recupero dei parametri necessari per la valutazione della vulnerabilità utilizzando le schede AeDES, base per i censimenti di agibilità nelle fasi post-sisma. Per gli edifici indagati, ipotizzando un set di interventi strutturali, è stata costruita una curva che lega il costo degli interventi previsti con la PGA allo stato limite di danno severo tenuto conto degli effetti legati agli incrementi determinati dalle caratteristiche morfo-litologiche di sito con l’utilizzo i recenti studi di microzonazione sismica effettuati nell’area epicentrale del terremoto. I risultati ottenuti mostrano che, al variare delle PGA di riferimento e delle caratteristiche morfo-litologiche di sito, sostanziali sono le differenze nei costi di intervento in particolare modo nelle zone sismiche 1 e 2.

2007 “Il Progetto “Scuola Sicura” in Molise: dall’indagine di vulnerabilità sismica alle graduatorie di intervento” M. Dolce, A. Masi, C. Moroni, A. Lemme, A. Martinelli, A. Mannella, L. Milano, C. Miozzi

2007 “Analisi vulnerabilità ed effetti di amplificazione locale per le chiese della Basilicata”A. Lemme, G. Di Capua, S. Peppoloni, S. Podestà, E. Curti, Pergolati, M. Compagnoni, Liberatore, F. Speranza Reluis

ANIDIS – 2007 – XII Convegno nazionale “L’Ingegneria sismica in Italia”. 10-14 Giugno 2007 – PisaF29 – 2007 “Indicazione per la valutazione della qualità muraria”A. Lemme G. Cifani, E. Curti, A. Martinelli, S. Podestà

2007 “Analisi di dati finalizzata alla calibrazione di modelli di vulnerabilità, danno e stima dei costi di intervento per edilizia ordinaria e pubblica” A. Lemme, S. Giovinazzi, S. Podestà, S. Risemini

2007 “Pericolosità sismica e variazione dei costi di intervento per gli edifici danneggiati nella provincia di Campobasso” A. Lemme G. Cifani, S. Podestà, G. Di Capua, S. Peppoloni, C. Miozzi

2007 “Danni al patrimonio monumentale ed effetti di amplificazione sismica per cause topografiche”A. Lemme, G. Di Capua, S. Peppoloni, S. Podestà, E. Curti, F. Pergolani, M. Compagnoni

2006 “Simplified parameters for the evaluation of site effects in the seismic risk analyses of monuments”, G. Di Capua, E. Curti, A. Lemme, S. Peppoloni, S. Podestà, First European Conference on Earthquake Engineering and Seismology, 3-8 September 2006 – Geneve, Switzerland

2006 Ponte, Tipografia del Genio Civile – Giugno 2006 – Recuperare e ricostruire post sisma

2005 Beni Monumentali e terremoto – Dall’emergenza alla ricostruzione A.Lemme, G.Cifani, S.Podestà – Regione Molise-CNR-DAST-UOIG-DEI

2006 “Correlation between local amplification effects and damage mechanisms for monumental buildings”. G. Di Capua, M. Compagnoni, E. Curti, A. Lemme, S. Peppoloni, F. Pergalani, S. Podestà, 4TH International Conference on Earthquake Geotechnical Engineering. 25-28 June 2007 – Thessaloniki, Greece

2005 Applicazioni Progetto Medea 06/2005Regione Marche – repertorio dei meccanismi di danno, delle tecniche di intervento e rei relativi costi negli edifici in muratura (Decreto del Commissario Delegato per gli interventi di protezione civile N.28 del 10 Aprile 2002).SSN – Sala operativa ITALIA del DPC.

2005 La vulnerabilità negli edifici scolastici  del Molise M.Dolce, G.Zuccaro, A.Martinelli, …. A. Lemme…. – GNDT – Progetto SAVE (strumenti aggiornati per la vulnerabilità edilizia)

2005 Raccomandazioni per la redazione dei progetti di ricostruzione post-sisma dell’edilizia residenziale privata – www.regione.molise.it/sis C.Pasquale, A.Lemme – Sisma Molise 2002.

2004 – ANIDIS – atti del XI congresso Nazionale “L’Ingegneria Sismica in Italia, Genova 25-29 gennaio 2004 La messa in sicurezza degli edifici monumentali , A.Lemme,C.Calderini, S.Lagomarsino, S.Podestà,

2004 Il rilievo del danno al patrimonio monumentale dopo il terremoto del 2002 in Molise e Puglia A.Lemme, S.Lagomarsino, S.Podestà – Ingegneria simica n.2/2004

2004 Linee guida  per gli interventi di riparazione del danno e miglioramento sismico per gli edifici di culto e monumentali – parte seconda A.Lemme, G.Cifani e altri –– progetto esecutivo –  Decreto Commissario Delegato n.70/2004

2004 Linee guida preliminari per gli interventi di riparazione del danno e miglioramento sismico per gli edifici di culto e monumentali A.Lemme, G.Cifani e altri –, Decreto Commissario delegato n.26 del 6.8.2003

2004 Una nuova metodologia per il rilievo del danno e della vulnerabilità sismica delle chiese: la crisi sismica del 31 ottobre 2002 in Molise A.Lemme, S.Lagomarsino, S.Podestà – XI convegno ANIDIS – Genova 25-29 gennaio

2004 – A.Lemme, S:lagomarsino, S.Podestà, Rilievo del danno al patrimonio monumentale dopo il terremoto del 2002 in Molise e Puglia, Ingegneria sismica anno XXI n.2

2003 Il rilievo del danno e della vulnerabilità nei Beni Monumentali delle Regioni Molise e Puglia danneggiate dalla crisi sismica iniziata il 31.10.2002 A.Lemme, D.Fornaro, S.Podestà, Emanuela Curti : – Convegno Terremoto e Restauro Aquila 16-dicembre 2003

2003 Il modello dei costi per la valutazione del danno alle chiese del Molise danneggiate dalla crisi sismica iniziata il 31.10.2002 – C.O.M. Larino A.Lemme, C.Valente. D.Formaro, C.Miozzi

2003 L’ingegneria sismica in Italia Chiara Calderini, Sergio Lagomarsino, Alberto Lemme, Stefano Podestà –  La messa in sicurezza degli edifici monumentali –– XI convegno ANIDIS – Genova 25-29 gennaio

2003 Linee guida per la valutazione della vulnerabilità degli edifici scolastici della provincia di Campobasso M.Dolce, A.Masi, C.Moroni, A.Lemme, G.Cifani, A.Martinelli, G.Cialone : – Decreto Commissario delegato n.26 del 6.8.2003

2003 – Terremoto e Restauro – Il modello dei costi per la valutazione del danno alle chiese della Puglia  danneggiate dalla crisi sismica iniziata il 31.10.2002 – C.O.M. Casalnuovo Monterotaro  A.Lemme, D.Fornaro, A. Ferrandino.

2003 Rilievo dl danno e della Vulnerabilità sismica agli edifici del centro abitato di Ripabottoni danneggiati dalla crisi sismica iniziata il 31.10.2002 GNDT – S.Lagomarsino, A.Martinelli, A.Lemme e altri –  – Convegno Sanremo.

2001 atti del X Convegno Nazionale di Ingegneria Sismica – Potenza  9-13 settembre 2001 A.Lemme, S.Podestà, G.Magenes: Il “nuovo” costruito storico: il problema della vulnerabilità conseguente agli interventi

2001 Censimento di vulnerabilità a campione dell’edilizia corrente dei Centri Abitati nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia ; autore della elaborazione dei dati per le regioni Abruzzo e Molise ing. A.Lemme Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – CNR/ Gruppo Nazionale per la difesa dai Terremoti

2001 Convegno Vinchiaturo  – Le Cupolette 06/2003 www.regione molise.it – www.gndt.ingv.it

2001. “Censimento relativo alle emergenze di carattere monumentale ed ambientale nei comuni ricadenti in tutto e in parte all’interno dei Parchi naturali e regionali”, AA. VV Roma 2001

2001 “ Mitigazione Del Rischio Sismico Dei Centri Storici E Degli Edifici Di Culto Del  Matese Nella Regione Molise”, AA.VV L’Aquila, 2001.

2000 A.Lemme, S.Podestà – Perpignan 6-7-8 aprile 2000 – Archeosismicitè et sismicitè historique – Archeologie Phatologies Sismologie – Incontro nazionale di APS – archèologie – Il rilievo del danno e della Vulnerabilità sismica delle chiese dell’Umbria e delle Marche

1999 “Beni Culturali e rischio sismico” A.Lemme, Novembre-Dicembre 1999, atti dei seminari e del convegno  finale del progetto Interregionale  del  Dipartimento della Protezione Civile e del CNR/GND per la  “mitigazione del rischio sismico e dei beni monumentali nei  Parchi dell’Italia Meridionale” – Regione Abruzzo e Molise

1999 “Chiese in Umbria: Il rilievo del danno e della vulnerabilità sismica”, Recupero & Restrutturazione, anno III, 21, pp. 24-35E.Brovelli, S.Brun, L.Carassale, S.Lagomarsino, A.Lemme, I.Patrignani, S.Podestà e G.Stagno

1998 “Metodologie per il rilievo del danno e della vulnerabilità delle chiese” , Atti del convegno del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti – S.Lagomarsino (coordinatore scientifico), P.Angeletti, A.Cherubini, A.Corsanego, E.Brovelli, S.Brun, F.Bussolino, A. Lemme,  I. Patrignani,  S.Podestà; G. Stagno – 1998

1998 “Imparare dal terremoto per progettare il restauro delle chiese”, Atti del XVI Convegno Scienza e Beni Culturali: PROGETTARE I RESTAURI, Bressanone E.Brovelli, S.Brun, L.Carassale, S.Lagomarsino, A.Lemme, I.Patrignani, S.Podestà e G.Stagno, 1998,